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Agricoltura, arrivano nuovi robot

Robot capaci di monitorare e gestire le colture per incrementare l'agricoltura sostenibile. E' il cuore del progetto congiunto dell'Università Cattolica e dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) che hanno tagliato il nastro oggi del nuovo laboratorio che integra gruppi di ricerca attivi a livello internazionale nel campo delle scienze agrarie e della robotica applicata. E tra gli scopi del laboratorio c'è la realizzazione di un sistema robotico che possa rendere più sicuro e sostenibile il lavoro nel settore agro-alimentare. L'inaugurazione del laboratorio di robotica per l’agricoltura è avvenuta questo pomeriggio, alle 16.30, in diretta su tutti i social dell’Università Cattolica e dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Frutto dell’accordo siglato fra Università Cattolica del Sacro Cuore (Ucsc) e Iit, il laboratorio avrà sede nel campus di Piacenza dell’ateneo dove si svilupperanno i robot per il monitoraggio e la gestione dei sistemi colturali. E' "un accordo nato per sviluppare approcci innovativi nell’ambito delle scienze agrarie, alimentari e ambientali, con particolare attenzione alla messa a punto di metodi diagnostici molecolari rapidi, di nuovi materiali derivati da sottoprodotti dell’industria agro-alimentare e di sistemi robotici per il monitoraggio e la gestione dei sistemi colturali, di cui il laboratorio di robotica è uno dei risultati" ha ricordato Pier Sandro Cocconcelli, responsabile del programma di ricerca per l’Università Cattolica. Il gruppo di lavoro interdisciplinare sulla robotica in agricoltura lavora sulla creazione di sistemi integrati che, grazie alla raccolta, alla trasmissione e all’elaborazione di dati, promuovono la digitalizzazione e l’automazione delle attività agricole. "Introdurre applicazioni robotiche in abito agricolo significa favorire la crescita sostenibile delle produzioni agricole, aiutando ad affrontare il problema della carenza di manodopera" ha sottolineato Matteo Gatti, docente di viticoltura e referente del laboratorio per l’Università Cattolica, che precisa come il perfezionamento di soluzioni robotiche in ambito agrario sia orientato principalmente verso tre aree applicative: "la navigazione autonoma, il sensing e la manipolazione delle colture".

Gatti ha rimarcato che "l’agricoltura digitale prevede l’utilizzo di macchine smart, il cui funzionamento implica una rigorosa conoscenza della morfo-fisiologia di piante e animali, nonché delle migliori pratiche in grado di ottimizzare il processo produttivo. Uno degli aspetti più stimolanti della collaborazione tra Università Cattolica e Iit è la sinergia necessaria a convertire il processo cognitivo dell’uomo in algoritmi per la realizzazione di specifiche operazioni con il fine ultimo di rendere il lavoro più efficiente, meno faticoso e più sicuro". I risultati del lavoro congiunto delle due realtà porteranno, infatti, ad una gestione più sostenibile in questo particolare settore dell’agricoltura, sia dal punto di vista della sicurezza del lavoratore, sia in ottica di ottimizzazione delle risorse.

Durante l’inaugurazione del laboratorio, dopo i saluti del preside della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali della Cattolica, Marco Trevisan, di Pier Sandro Cocconcelli e di Claudio Semini, Responsabile della linea di ricerca Dynamic Legged Systems dell’Istituto Italiano di Tecnologia, si é tenuta la dimostrazione del prototipo per la potatura invernale robotizzata della vite nell’ambito del progetto 'Vinum', curata da Matteo Gatti e Fei Chen, capo gruppo all’interno della linea di ricerca Advanced Robotics dell’Istituto Italiano di Tecnologia guidata da Darwin Caldwell. Semini ha spiegato che "attraverso il ricorso all’intelligenza artificiale, è stata addestrata una rete neurale artificiale (Artificial Neural Network) con l’obiettivo di distinguere i diversi organi della vite e di identificare i punti di taglio in corrispondenza dei quali un braccio robotico collegato a una forbice elettrica (end-effector) eseguirà la potatura".

"Il braccio -ha aggiunto Semini- sarà installato su un innovativo sistema di locomozione, il robot quadrupede HyQReal, che vedrà i primi test al termine della prossima stagione vegetativa e sarà poi perfezionato nel corso del 2022". Lo scienziato dell'Iit ha quindi ricordato che "il robot quadrupede HyQReal, realizzato in Iit grazie al supporto di Inail, Moog e nel contesto del progetto europeo Echord++, è stato presentato per la prima volta nel 2019 quando ha mostrato la sua forza trainando un aereo di 3,5 tonnellate all’Aeroporto di Genova ed è ora pronto per una nuova sfida". Grazie al nuovo laboratorio di robotica i ricercatori, dopo aver eseguito i test preliminari al simulatore, potranno svolgere le successive verifiche in ambiente controllato (indoor) e semi-controllato - cioè su piante allevate in ambiente esterno, ma in vaso- prima di confrontarsi con le applicazioni di pieno campo. (di Andreana d'Aquino)