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Juri Chechi al Giro-E, "l'Italia dal sellino è straordinaria e con e-bike alla portata di tutti"

"Ho la passione della bici da sempre, e quando il mio amico Max Lelli mi ha proposto di entrare in squadra con l'Enit per il Giro-E ho accettato subito". Lo dice all'Adnkronos Juri Chechi, dominatore degli anelli negli anni '90 e ancora oggi -si vede dai video dei suoi allenamenti sui social, immancabilmente stracondivisi- in una forma quasi sovrumana pur essendo classe '69. Chechi, nell'edizione 2021 della gara amatoriale organizzata lungo le stesse tappe e le stesse date del Giro d'Italia ma decurtate e soprattutto con bici a pedalata assistita anche se da corsa, si cimenterà solo in una tappa, quella del 19 maggio tra Montalcino e Montepulciano.

E correrà sotto la supervisione del competitivo capitano, l'ex ciclista Max Lelli che anche in questa edizione sarà il capitano della squadra dell'Agenzia nazionale del turismo per tutte le 21 tappe del Giro. "E' la mia e la sua terra, ed è una bella manifestazione sia sportiva sia cicloturistica -dice Chechi-: il paesaggio visto dal sellino è straordinario, e con le bici a pedalata assistita alla portata di tutti: anche se si fatica, almeno sulle salite non hai grossi pensieri. Una magnifica opportunità".

Tanto che due anni fa, racconta, "ho fatto una vacanza nelle Marche con la mia compagna. Io appena posso vado in bici, mi piace soprattutto per il lato dell'allenamento aerobico. Lei no, ma era con una bici a pedalata assistita ed è andato tutto bene". Chi viaggia in bici sa quant'è importante non rovinare un rapporto di coppia su e giù per colline.

"Io francamente non ho mai usato una e-bike e sono curioso conclude Chechi-. Spero solo di non abituarmi a questo 'doping' elettrico. In tutti i casi me la godrò, e mi fa piacere essere testimonial del turismo italiano: tutto ciò che porta a svilupparlo anche in chiave sostenibile è importante".