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Reem: "Io insegnante palestinese, ho perso mia figlia sotto la pioggia di missili"

"Sono un'insegnante e mamma di due bambini, una dei quali è stata uccisa nel 2019 da un missile lanciato da Israele. Aveva appena una settimana di vita. Vivo a Khan Younis, una città a sud della striscia di Gaza, e qui voglio morire". Reem ha 25 anni, è palestinese, e all'Adnkronos racconta una battaglia con la quale fa i conti da quando era piccola, che oggi, ormai donna, le ha strappato via per sempre la figlia appena nata, ma dalla quale, dice, non scapperà.

"Dove potrei fuggire? - chiede Reem - Questa è casa mia, nessun posto è al sicuro, ogni cosa è sotto il mirino di Israele che ha ingaggiato un conflitto violento del quale fanno le spese i civili, molti dei quali bambini e donne. Nessuna differenza viene fatta tra grandi o piccoli, viviamo in una costante paura, a ogni rumore di esplosione abbraccio il mio bambino perché non si possa ferire. Sì - continua ancora Reem - lo abbraccio fisicamente, ma psicologicamente non posso. Ha solo un anno e mezzo ma già è ben consapevole di quello che significhi la paura. A questo si aggiunge che stiamo vivendo sotto assedio da quasi 15 anni, con la corrente che manca per più giorni di fila, con le medicine e il cibo che non si trovano. Gaza è un’area disastrata, speriamo che una soluzione si trovi presto".

(di Silvia Mancinelli)