Riaperture, Galli: "Rischio calcolato affermazione pericolosa"
Riaperture e "rischio calcolato" secondo il premier Draghi e il Cts. Il professor Massimiliano Galli non si fida? "Non è questione di fiducia ma di numeri - replica l'infettivologo del Sacco di Milano, ospite stasera di Cartabiancasu Rai3 -, non voglio dire che uno si deve fare i calcoli suoi, però considerando la situazione io continuo a trovare pericolosa un'affermazione come quella appunto di dire 'apriamo perché è un rischio calcolato'. Puoi dire 'apriamo pur prendendoci un rischio', perché se avessi dovuto farlo in base dei calcoli non aprivi. Questo credo che sia abbastanza evidente".
"A furia di dirlo - continua Galli - mi sembra di essere noioso, ma stanno riaprendo con grandi dubbi e grandi cautele gli inglesi, dopo aver chiuso davvero in maniera dura e dopo aver avuto un'esperienza terribile, che hanno fatto 43 milioni di dosi di vaccino facendo 63 dosi e mezzo per 100 abitanti. Noi, piaccia o non piaccia, stiamo lavorando ma abbiamo 15 milioni 809 mila dosi con 25.7 dosi per 100 abitanti. Non c'è paragone. Attualmente l'Italia - dice ancora - è battuta dalla Gran Bretagna 3-1. In questo tipo di situazione, con appena meno di 500mila infezioni ufficiali nel Paese, trovo difficile fare dei calcoli che non siano di tipo politico e sociale, ma dal punto di vista epidemiologico è difficile pensare a una riapertura", conclude Galli.