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Vaccini, Pregliasco: "Sospensione brevetti? Non si fanno nel sottoscala"

L'apertura da parte di Stati Uniti e Unione europea a una possibile sospensione dei brevetti sui vaccini anti Covid "è un passo importante nella misura in cui indica che si è preso ben atto della necessità di affrontare il problema in modo globale e della necessità che ci siano vaccini per tutti, in un'ottica di equità e di interesse di tutto il mondo compresi i territori più in difficoltà. Ma non è questo l'elemento determinante, anzi è un aspetto più di immagine". Così Fabrizio Pregliasco commenta la notizia all'Adnkronos Salute.

Il punto, sottolinea il virologo dell'università Statale di Milano, è che non si tratta solo di una questione di brevetto. "Si tratta di avere l'aspetto industriale, i biorettori. Non è che i vaccini si fanno in un sottoscala - precisa - Ci vuole una tecnologia, ci vuole una serie di controlli di qualità, di principi attivi, di materie prime". E poi, avverte Pregliasco, "vediamo di non togliere tutto a Big Pharma. E' difficile parlare delle Big Pharma - osserva - perché c'è una polarizzazione: o si è o pro o si è contro. Ma sicuramente è necessaria una valutazione di buon senso rispetto al fatto che ci debba essere un riconoscimento dell'aspetto del rischio industriale, perché se gli togliamo questo quali altre aziende private vorranno in futuro buttarsi sulla ricerca?".

"C'è stato comunque un investimento notevole - ricorda - Anche se è vero che in molti casi ci sono stati investimenti con contributi pubblici, però - conclude Pregliasco - vediamo di trovare una mitigazione per far sì che non ci siano quegli effetti negativi di quella che è l'economia di guerra".